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La Battaglia di Blenheim

La Battaglia di Blenheim

Il villaggio di Blenheim, o più propriamente di Blindheim, è in Baviera, lungo le rive del Danubio. Il 13 agosto del 1704 Blenheim si trovò al centro di una delle battaglie più cruente della Guerra di Successione spagnola. Per la prima volta l’esercito francese, che per venti anni aveva dettato le regole dell’arte militare in Europa, venne sconfitto e pressoché annientato da un esercito alleato, composto da inglesi, austriaci ed olandesi, al comando congiunto di due dei più grandi geni militari che la storia ricordi, Il principe Eugenio di Savoia ed Il Conte di Marlborough.
 

Gli antefatti

Siamo nel 1704. La Guerra di Successione spagnola era iniziata ormai da due anni. Centinaia di migliaia di uomini avevano attraversato in lungo ed in largo le frontiere fra Francia ed Olanda, ma con risultati del tutto inconcludenti. Il comandante inglese decise una mossa azzardata: provare ad attaccare separatamente gli alleati, focalizzando l’azione militare della campagna del 1704 contro il principale alleato della Francia, il Regno di Baviera. La campagna fu dichiaratamente terroristica. Gli eserciti alleati attraversarono la Baviera con lo scopo di devastarla, e lo fecero. Per i primi mesi i Francesi non fecero nulla, convinti che si trattasse di un semplice raid, e che l’attenzione degli alleati fosse comunque lungo il Reno, come era stato nei precedenti venti anni. Ma col passare del tempo, e delle distruzioni, il generale Tallard, pressato dall’Elettore di Baviera Massimiliano, che si trovava impotente di fronte al letterale annientamento di tutti i suoi possessi, si convinse che per questa volta non era più il Reno, ma il Danubio, il nuovo terreno di scontro. I francesi ed i bavaresi si mossero quindi, ed i due eserciti si incontrarono a Blenheim, il 13 agosto 1704.

Gli eserciti e l’arte della guerra dei primi anni del settecento.

La battaglie del settecento era una battaglia lineare: i due eserciti si affondavano ad armi più o meno pari, con un moschetto la cui gittata utile era circa di 100 metri: il primo che cedeva aveva perso la battaglia e si ritirava, ma chi vinceva aveva subito spesso più perdite dello sconfitto. Le cavallerie combattevano una battaglia personale solitamente ai fianchi. Anche questa battaglia, spesso avulsa dal conteso generale dello scontro, era spesso inconcludente. L’artiglieria giocava un ruolo di primo piano solo all’inizio della battaglia, con un bombardamento iniziale, ma poi veniva superata dalle truppe in avanzata. Essendo immobile, o veniva collocata su un’altura, se ce ne’era una sul campo di battaglia oppure non poteva più partecipare allo scontro. Le perdite inflitte e ricevute in questo tipo di battaglia erano solitamente molto elevate, considerata anche l’assoluta assenza di qualsiasi sistema di gestione dei feriti. Da notare che, considerato il meccanismo di sparo dei moschetti a polvere nera, il campo di battaglia era pervaso dopo le prime scariche da una fitta coltre di fumo, che portava la visibilità praticamente a zero.
 

Gli schieramenti e la battaglia.

I Franco-Bavaresi schieravano una leggera superiorità numerica, 60000 uomini contro 55000 degli alleati. La battaglia iniziò il mattino all’alba. I francesi si schierarono in una posizione difensiva molto forte, ancorando la destra del loro esercito sul villaggio di Blenheim, convinti che quello sarebbe stato il punto focale della battaglia. Ma gli alleati non la pensavano così. Gli inglesi iniziarono la battaglia all’attacco, investendo subito Blenheim. Il piano generale alleato era di fingere un attacco sul villaggio, che avevano notato già essere molto ben difeso, sperando di convincere Tallard ad inviare ancora più truppe dalla riserva. Una volta spostata la riserva francese verso Blenheima, Eugenio avrebbe attaccano i franco bavaresi davanti a lui dalla parte opposta del villaggio fortificato, e Marlborough in persona avrebbe investito il centro. E così andò. Con la maggior parte delle truppe francesi bloccate a Blenheim, ed impossibilitate ad intervenire nella battaglia, Eugenio sconfisse prima i Franco bavaresi davanti a lui, e poi converse verso il centro, mettendolo in rotta.

I francesi rimasti a Blenheim si difesero eroicamente: erano probabilmente i migliori soldati di Europa, e vendettero cara la pelle, ma dopo 4 ore di combattimento non rimase da fare altro che bruciare le bandiere ed arrendersi. La battaglia era costata ai francesi 38000 perdite, fra morti, feriti e prigionieri, e molti di meno agli alleati, che per la prima volta avevano combattuto uscendo dai canoni condivisi dell’arte militare del periodo.
 

Il diorama

Nel diorama vengono rappresentati gli ultimi momenti della battaglia. I franco-bavaresi sono asserragliati a Blenheim, e vengono attaccati dalla fanteria inglese e olandese. Sulla destra la cavalleria francese tenta delle cariche di alleggerimento per permettere alla fanteria di sganciarsi ed evacuare il villaggio, ma purtroppo per loro anche questi tentativi risulteranno vani. Sullo sfondo le batterie inglesi ed alleate sono state opportunamente posizionate su una altura per battere il campo di battaglia.


Testo: Fabrizio Ceciliani

Miniature: 20 mm plastica, collezione Fabrizio Ceciliani