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Le Crociate del Nord

Le Crociate del Nord

Il concetto di crociata è comunemente associato all’idea di sabbia e di sole mediterraneo. Ma non ci furono solo crociate in Arabia. I re Cristiani del nord intrapresero una serie di campagne militari, il più delle volte coadiuvati da ordini cavallereschi in tutto e per tutto simili agli stessi che combatterono per liberare Gerusalemme.
 

Ufficialmente le Crociate del Nord iniziarono nel 1193, con una richiesta da parte di papa Celestino III, anche se i re cristiani di Scandinavia e del sacro Romano Impero avevano già iniziato un’opera di cristianizzazione (ovvero conquista) già da alcuni anni. I bersagli erano i pagani appartenenti alle popolazioni degli Finlandia e dei paesi Baltici. Queste popolazioni erano da sempre in guerra l’una contro l’altra. La posta in gioco erano le rotte commerciali, principalmente fluviali, che portavano dal Mare del Nord e dal Mar Baltico al sud della Russia, e tramite il Danubio fino a Bisanzio.

Le crociate durarono più di centocinquanta anni, che videro l’area baltica sconvolta da continue guerre, spesso a bassa intensità, ma a volte sfociate in vere e proprie campagne militari, come quelle che vide, per esempio, la sconfitta dell’Ordine teutonico a Peipus, nel 1242. Perchè in effetti gli obiettivi non erano limitati alla “cristianizzazione dei pagani”: di fatto era in gioco la egemonia sull’intera area. I principali attori erano il papato ed il sacro Romano Impero, che agivano attraverso l’Ordine Teutonico, i regni di Danimarca e Scandinavia, cristianizzati e perlopiù alleati dell’Impero, ed i vari principati suddivisi fra le aree a lingua polacca, cristiani e perlopiù alleati dell’Impero, e quelli slavi, di religione Greco Ortodossa, che dovevano guardarsi sia da Ovest che da Est, dal momento che la pressione mongola tendeva a farsi sentire.

In questo contesto si inserisce la campagna fra il principato di Novgorod e l’ordine teutonico che sfociò nel 1242 nella battaglia del lago Peipus.

La campagna iniziò nel 1241 con un attacco teutonico alla città di Pskov, che venne occupata da una guarnigione permanente. Alexander Nievsky, il principe di Novgorod, rispose con un raid volto esclusivamente alla liberazione della città ed alla riconquista del territorio. La campagna non andò bene. I russi divisero le loro forze, e vennero respinti. Contemporaneamente da sud la pressione mongola si faceva sempre più pesante. Era finita l’epoca dei raid: nel 1241 una grossa spedizione si stava preparando. I mongoli non erano stati mai sconfitti fino a quel momento, e la loro fama di invincibilità aveva ormai raggiunto tute le terre civilizzate. Ma per un motivo inspiegabile l’esercito mongolo si arrestò e si disperse. Questa inaspettata fortuna lasciò libero Alexander Nievsky di focalizzarsi sui nemici ad Ovest, ed il suo esercito si spostò immediatamente nella zona di operazioni della Estonia, dove era accampato l’esercito teutonico. Le crociate del Nord venivano solitamente combattute in inverno, quando il terreno ghiacciato permetteva il movimento degli eserciti, dal momento che l’area è percorsa da paludi e fiumi. I russi passarono all’offensiva a marzo. La temperatura era bassa, ma i cavalieri teutonici mai si sarebbero aspettati una offensiva primaverile, Il disgelo in effetti era iniziato, ma si alternava ancora ad improvvise gelate.

 

L’esercito teutonico, nonostante la sua nota letargia, questa volta reagì prontamente. I russi ancora una volta si erano divisi, ed i cavalieri teutonici riuscirono a circondare e virtualmente distruggere una ala dell’esercito russo che si era spostata verso sud.

Dopo questa prima vittoria, i due eserciti principali si trovarono di fronte fra le due rive del lago ghiacciato di Peipus, al confine fra l’attuale Estonia e la Russia.
 

La battaglia

I crociati si disposero nella loro consueta formazione: la cavalleria pensate al centro, a coprire tutto lo schieramento, era formata dai cavalieri teutonici e dai cavalieri porta Spada, una altro ordine militare del nord. L’esercito era poi supportato da cavalieri crociati, fondamentalmente tedeschi e da contingenti feudali lituani. Ogni cavaliere aveva quindi un “servientes”, o sergente, che veniva raggruppato in unità di cavalleria o di fanteria, a seconde che avesse o meno un cavallo.

L’esercito russo era formato da poche unità di cavalleria pesante, che vennero prudentemente localizzate sulla estrema destra, possibilmente non di fronte alla cavalleria pesante teutonica, e da una linea di fanteria. La novità, assolutamente inaspettata da parte dei teutonici, era che il principato di Novgorod era riuscito assicurarsi l’appoggio (pagato) di numerosi mercenari mongoli, che vennero collocati sulla sinistra dello schieramento.
 

La battaglia fu nel complesso semplice e lineare. La cavalleria tedesca attaccò violentemente il centro. Non c’era nulla che potesse fermare una carica di cavalleria pesante europea in quel momento, ma la fanteria russa tenne, almeno per il tempo necessario alla cavalleria russa di avvolgere il fianco tedesco sulla sinistra, ed alla cavalleria mongola di attaccarne il fianco destro, anche quello esposto. Benché l’attacco teutonico fosse quasi sul punto di riuscire, la pressione sulle ali si fece sempre più insostenibile. L’esercito tedesco cercò di ripiegare, ed è probabilmente in questa fase che si verificò l’episodio ormai famoso della rottura del ghiaccio e della distruzione dell’esercito. L’esercito teutonico subì una grave sconfitta, ma non venne distrutto. Venti cavalieri teutonici rimasero sul campo, ed un numero imprecisato di crociati tedeschi e lituani. Anche molti sergenti perirono sotto le frecce mongole ma si sa, le perdite dei fanti non meritavano allora di essere ricordate.

 

Il diorama della battaglia.

Il diorama rappresenta il momenti in cui la cavalleria pesante dell’ordine teutonico esegue la sua prima carica contro la fanteria di Novgorod. Alle ali dell’esercito russo viene schierata la cavalleria pesante e la milizia a cavallo. Sulla sinistra invece si posizionano le cavallerie leggere mongole assoldate come mercenari, che iniziano ad avvolgere l’ala crociata.

La fanteria pesante dell’ordine teutonico arranca dietro la carica della cavalleria pesante, mentre sulla sua destra si schierano i sergenti dell’Ordine a cavallo.


Testo: Fabrizio Ceciliani

Miniature: 15 mm piombo, collezione Fabrizio Ceciliani