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Miriam Dubini

Miriam Dubini

La prima bicicletta di Miriam Dubini (Milano, 1977) fu una Saltafoss con bandiera dei pirati ereditata da un cugino ribelle. La seconda una mountain bike dipinta con le bombolette spray dei suoi amici graffitari, che l’ha accompagnata per tutti gli anni del liceo classico. Poi c’è stata una bici olandese giallo sole che l’ha vista laurearsi in semiotica e specializzarsi con un master in scrittura per il cinema e la fiction. Ha lavorato per Gioco Fiaba e per il circo di Ambra Orfei come attrice e drammaturga di teatro ragazzi, ha scritto libri e fumetti per Disney ed Edizioni BD, ha inventato giochi per Art Attack e poi ha cambiato città e bicicletta. Ora vive a Roma, scrive libri per ragazzi, sceneggiature per cinema e televisione e s’inerpica sui colli con Merlina, una bici da corsa azzurra come l’Aria.

Miriam sarà a Lucca Junior per un laboratorio di “cicloscrittura creativa” ispirato al suo libro Aria pubblicato da Mondadori.

Il laboratorio – “Alcune storie sono cerchi, altre cerchioni”

Tutte le storie sono cerchi. Si parte da un posto, si incontra qualcuno, si impara qualcosa, si torna nello stesso posto, diversi, più grandi. La mia storia è diversa, è un cerchione. Il cerchione di una bicicletta. Si parte da Roma, s'incontra il destino, s'impara l'amore e si torna a Roma, diversi, un poco più vicini alle nuvole... In mezzo ci sono salite e discese, respiri, affanni, batticuori, fiato sprecato, parole affidate al vento e ARIA. Ma, soprattutto, tante coincidenze. Cose che dovevano accadere proprio in quel momento. Incontri, parole, libri, film, canzoni, viaggi e altri minuscoli miracoli che cambiano la traiettoria del percorso per sempre. Vi è mai capitato? Partendo dal racconto delle coincidenze occorse nella vita dei partecipanti al laboratorio, inventeremo storie che ruotano intorno al cerchione di molte biciclette: quella di Greta Bianchi e di tutti gli amici della ciclofficina di via Gentilini...

Il libro – Aria (Mondadori, dai 10 anni)

C'è un posto in cui finiscono le lettere smarrite, i regali perduti, i messaggi svaniti nell'aria. Ci sono occhi che sanno leggere il vento e cuori che possono volare. “Che idiozia.” direbbe subito Greta. Tredici anni, anfibi e una bicicletta da corsa su cui sfrecciare via appena qualcuno inizia a parlare d'amore. Come la sua compagna di classe Lucia, che invece sembra non pensare ad altro o Emma che sa tutto sulle questioni di cuore. Greta non crede nell'amore... fino a quando non arriva Anselmo. Bello come un angelo, misterioso come i pacchi che consegna in giro per Roma a bordo della sua bicicletta. Nel tentativo di scoprire il segreto di quel ragazzo, le tre amiche approdano in una ciclofficina dove accadono cose miracolose. Greta non riesce a crederci, ma quanto più si avvicina ad Anselmo, tanto più scoprirà che in comune loro due non hanno solo la passione per la bicicletta...

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