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Fumetto + scienza? Si può fare!

Fumetto + scienza

Oltre a “Bànghete! Incontri col fumetto italiano” e “Cento di queste nuvolette”, vede la luce quest’anno il nuovo ciclo, “Lucca Comics & Science”. Ne parliamo con i curatori, il nostro Andrea Plazzi e Roberto Natalini matematico del CNR di Roma.

 

Andrea, puoi spiegarci cosa c’è alla base del rapporto fra fumetto e scienza?

Tutto quello che vogliamo e sappiamo vederci. La scienza è una delle manifestazioni più alte dell'aspirazione tipicamente umana alla conoscenza, e quindi della cultura; il fumetto è un linguaggio, cioè un modo di comunicare informazioni e conoscenza. In questo senso, a fumetti si può dire e parlare di scienza come si farebbe con altri linguaggi, in modo ovviamente diverso.

Non pensiamo che tra i due ambiti esista un rapporto privilegiato, o particolare a priori, ma solo che è interessante parlare di scienza anche a fumetti e se non lo si fa a Lucca... non so proprio dove! Senza contare la storica, naturale propensione del fumetto alla didattica e alla divulgazione.

L'idea è condivisa da Roberto Natalini, un matematico particolarmente interessato alla divulgazione e molto attivo su questo fronte. Anche per questo, oltre alla mia stessa formazione matematica, questa prima versione 0.1 (o beta, se preferite) e quella del 2013 privilegeranno “scienze dure” (meglio: “di base”) come matematica, fisica e informatica, che negli ultimi anni sono diventate decisamente più “sexy” agli occhi di un pubblico sempre più ampio, anche grazie a tanti prodotti d'intrattenimento, da The Big Bang Theory in giù.

 

2) Quale sarà l’argomento principe dell’anno?

Siamo agli inizi, quindi ci andiamo leggeri, niente paura... non si tratta (e non si tratterà mai!) di momenti “specializzati”, o comunque “difficili” saranno alla portata di tutti, ma proprio di tutti, e nessuno dovrà studiare prima di venire a Lucca (magari dopo sì, per recuperare un po'). Dopo un incontro per presentare l'iniziativa e soprattutto alcuni suoi sviluppi a cui già stiamo lavorando e a cui teniamo molto (v. risposta successiva), ce ne saranno altri due.

Uno sarà anch'esso abbastanza generale e parleremo di diverse modalità ed esperienze di divulgazione scientifica a fumetti. Abbiamo fatto i furbetti e nel titolo ci abbiamo messo Higgs, che dopo le scoperte del Cern è un nome uscito dalla ristretta cerchia degli specialisti.

L'altro si è imposto da solo: il 2012 è l'anno del centenario di Alan Turing, padre del moderno calcolatore e, in realtà, dell'idea stessa di “era digitale”, anche se questo non è cosa ovvia né risaputissima. A colmare questa grave carenza culturale darà presto il suo bravo contributo un libro a fumetti che si preannuncia molto interessante, e siccome sappiamo fare 2+2 (altrimenti ci toglierebbero la laurea)... voilà, un bell'incontro su Turing a Lucca 2012.

 

Roberto Natalini, che cosa spinge un matematico professionista (un'espressione che a molti andrebbe spiegata) a mischiarsi con maniaci di fumetto e cosplayer?

Intanto chiarisco che “matematico professionista” potrebbe sembrare un insulto, ma non lo è (anche se... pensandoci meglio...). In realtà indica una persona che per guadagnarsi da vivere cerca di risolvere problemi matematici. Lo so, questo spiega poco, e infatti i miei figli sostengono più prosaicamente che il mio lavoro consiste nel passare una marea di tempo al computer e al telefono (e ancora una volta confondono il mezzo con il messaggio... gli ingenui... tsk...). Io da parte mia aspetto solo che fra qualche anno mi chiedano di aiutarli via smartphone durante lo scritto di maturità, così capiranno quanto costa veramente un'ora del mio lavoro (la loro paghetta mensile :-D). Detto questo, che ci faccio qui? Be', intanto, dopo anni che vengo a Lucca ad accompagnare i suddetti figli, ho finalmente trovato il modo di non pagare il biglietto e questo mi sembra già un risultato.

Inoltre da qualche anno mi sono messo in testa che la scienza, e la matematica in particolare, abbia bisogno di essere raccontata in modo diverso. Tolti i matematici e qualche inguaribile masochista, la maggior parte delle persone ODIA la matematica. E mi sono chiesto perché. Forse è perché non la capiscono o forse è soltanto perché ne hanno paura. Insomma in entrambi i casi è perché non la conoscono e non ne sono incuriositi come dovrebbero. E allora forse è il momento per noi suddetti matematici di professione di smettere di passare il nostro tempo al telefono o al computer, e di uscire per strada e raccontare cosa facciamo. E quale platea migliore di un posto dove c'è gente che adora destreggiarsi con giochi matematicamente complessi come Magic, o passa la sua vita a bearsi di attività che beneficiano dell'applicazione ripetuta della teoria dei quaternioni (chiamansi videogiochi)? Ma adesso vi saluto, mi chiamano al telefono...

 

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