-

Enrique Breccia

Enrique Breccia

Enrique Breccia (Buenos Aires, 1945) nasce da una famiglia con il fumetto nel sangue: suo padre è infatti Alberto Breccia e anche le sue sorelle Patricia e Cristina hanno intrapreso con successo questa professione. L'esordio professionale avviene negli anni Sessanta, illustrando romanzi per il mercato argentino. La sua opera più significativa dell'epoca è però La vita del Che, una biografia a fumetti di Ernesto “Che” Guevara, che realizza con suo padre Alberto per i testi di Hector. G. Oesterheld. A partire dal 1972, inizia una collaborazione durata otto anni con la casa editrice britannica Fleetway, per la quale lavora sotto pseudonimo alla serie Spy 13. In quegli stessi anni, realizza La leggenda di Till Ulenspiegel, una notevole mole di altre storie brevi, fra cui la particolarissima El Buen Dios e diverse riduzioni a fumetti di romanzi celebri, da Moby Dick a L'isola del tesoro. Risale a questo periodo anche e soprattutto quello che diventerà uno sei suoi personaggi più celebri, Alvar Mayor, scritto da Carlos Trillo. Gli anni Ottanta e Novanta lo vedono al lavoro su numerose altre storie, fra cui Il cacciatore del tempo, Il Pellegrino delle stelle (noto in Italia anche come Robin delle stelle), Il collezionista di sogni e molte altre ancora. A cavallo del nuovo millennio, Breccia affronta il mercato nordamericano prima con la Marvel e poi, soprattutto, con la DC Comics, per la quale disegna un episodio di “Batman: Gotham Knights”, seguito da un graphic novel su Lovecraft e “Swamp Thing: Bad Seed” (2001). Celebre e apprezzato anche nel nostro Paese, recentemente ha iniziato a collaborare con la Sergio Bonelli Editore, realizzando un episodio a colori di Dylan Dog apparso nel “Dylan Dog Color Fest” e attualmente si trova alle prese con l'icona per eccellenza del fumetto italiano: Tex Willer.

> La mostra a Palazzo Ducale

> Tutti gli ospiti 2012